La sostenibilità diventa scienza universitaria
Nasce l’Associazione Italiana per la Scienza della Sostenibilità e diventa scienza universitaria
Come gestire il cambiamento e la transizione verso uno sviluppo duraturo e responsabile? È questa la domanda che una decina di anni fa portò alla nascita di un nuovo campo di analisi accademico: la scienza della sostenibilità. Secondo questo filone di studio c’è bisogno di un diverso modello di fare scienza con nuovi paradigmi scientifici. «Questo cambio di paradigmi – spiega Francesca Farioli, responsabile Scienza della Sostenibilità del CIRPS – rientra nel più generale spostamento dalla scienza Mode1 a Mode2.
Questo modello cerca di superare il dogmatismo disciplinare che ostacola l’approccio alla complessità dei problemi della sostenibilità e promuove delle prassi partecipative, trans-disciplinari, in un processo di costruzione della conoscenza che non è gerarchico e verticale, ma orizzontale, attraverso la contaminazione di più saperi. L’altro paradigma scientifico verso il quale cerca di andare la scienza della sostenibilità è quello postulato dalla post-normal science: l’inseparabilità tra fatti e valori. Questo paradigma scientifico è appropriato quando i “fatti sono incerti, i valori in discussione, gli interessi elevati e le decisioni da prendere urgenti”».